Like a mirage in the Californian desert, a few miles from the Mexican Border, the blue waters of Salton Sea appear surrounded by its white beaches.
But as you get closer it takes a while to smell the terrible stink that comes from the lake and realize that those white beaches are nothing but a huge stretch of fish bones and birds dead on the shores. Despite the name, Salton Sea is a huge lake created by mistake when the Colorado River waters were diverted into the basin of the Imperial Valley giving birth to the largest lake in California. During the 1950s and 1960s Salton Sea was known as the “American Riviera”, an exclusive holiday destination for the Hollywood elite where stars such as Jerry Lewis, Frank Sinatra and Beach Boys came for water skiing, playing golf or to buy land to build their villas in this new lakefront Vegas just off Los Angeles.
Small towns like Bombay Beach or Salton City were born to accommodate the many tourists ready to flock into this new entertainment mecca, but the dream didn’t take too much to vanish : tropical storms and floods began to hit the region cyclically, submerging entire residential areas. As if that was not enough, the intense agricultural development of the area together with the abundant use of pesticides and chemicals that were poured into a lake with no outlet, resulted in the deaths of all the lake fish and migratory birds that started soon to decompose on beaches, pulling away all the tourists and the last residents.
Today, the landscape is as much desolate as fascinating: jackals on the beaches, meth heads wandering the streets of abandoned and deserted towns that have become the refuge of the ultimate outsiders living in the area or housing for illegal immigrants working in the fields.
Come un miraggio nel deserto della California, a pochi chilometri dal confine con il Messico e ancor meno da Indio e Coachella, lungo una strada pressoché deserta appaiono le acque blu circondate dalle spiagge bianche del Salton Sea, ma basta avvicinarsi un poco alle acque per sentire l’odore fetido che proviene dal lago e per capire che le spiagge bianche non sono nient’altro che un’enorme distesa di ossa di pesci e uccelli morti sulle rive.
Contrariamente al nome il Salton Sea è un enorme lago formatosi per un errore idraulico nel 1905, quando le acque Colorado River vennero fatte deviare nel bacino dell’Imperial Valley. Il lago creatosi è il più grande lago della California, circa 3 volte il Lago di Garda per capirci.
Durante gli anni ’50 e ’60 Salton Sea era noto come l’ “American Riviera”, una meta di vacanze esclusiva per l’elite Hollywoodiana dove personaggi come Jerry Lewis, Frank Sinatra e i Beach Boys venivano a fare sci nautico, giocare a golf o a pescare e acquistavano terreni su cui costruire le loro ville in questa Las Vegas lacustre a due passi da Los Angeles.
Di lì a poco sorsero anche numerosi piccoli villaggi come Bombay Beach o Salton City destinati ad ospitare i numerosi turisti pronti a recarsi in questa nuova mecca del divertimento, ma il sogno durò ben poco: una serie di inondazioni e di ondate di piogge tropicali cominciano ad abbattersi in maniera ciclica nell’area, sommergendo intere aree residenziali. Come se questo non bastasse, l’intenso sviluppo agricolo dell’area accompagnato da un uso abbondante di pesticidi e sostanze chimiche che venivano riversate in un lago senza alcuno sbocco, causò la morte di tutti i pesci del lago e degli uccelli migratori che iniziarono a decomporsi sulle spiagge, facendo scappare tutti i turisti e gli ultimi residenti della zona.
Oggi il paesaggio è tanto desolante quanto affascinante: sciacalli che si aggirano sulle spiagge, meth head che vagano nelle strade dei paesi abbandonati e deserti che sono diventati rifugio degli ultimissimi outsider che abitano la zona o alloggi per i clandestini che lavorano nei campi.
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