It would look like another movie reference, but trust us it’s not because it has nothing to do with the famous movie. If you’re in Philadelphia, you’ve already eaten Philly’s Cheesesteaks until you get nausea (impossible) and you feel in the mood for a bit more refined food in a cozy place (possible), the only place you need to go is Serpico on South Street.
If you’ve been here years ago, keep in mind that South Street is no longer the place where guidebooks tell you not to go because ”that’s dangerous”. Precisely it’s still not the safest place in the world, however, the process of gentrification that keeps on going has turned this “edgy” street into one of Philadelphia’s hippest districts. Luckily the cultural melting pot has not been completely erased, with the difference that today there is an incredible amount of independent shops, venues and restaurants that make this area the most eclectic and lively of the city.
Being aware of having to cross all the midwest in the next few days to face a culinary ecatombe for at least a dozen days, we chose to dine at Serpico at 604 South Street. Ah, the name: we said that has nothing to do with the movie: it is the last name of the James Beard Award winning chef Peter Serpico who together with entrepreneur Stephen Sarr gave birth to what we think is the best restaurant in Rocky’s City (yes, this is a movie reference).
The ambience is very nicely decorated, a large open kitchen, counter seats, booths and tables. All very sober and elegant, without giving up the urban feel, which translates into the fact that if you don’t wear a jacket, you do not feel uncomfortable. But what really rocks is the food: focused on seasonal ingredients, dishes are first of all beautiful to look at and above all they do not betray the expectations in taste. The best: raw scallops and deep fried duck, but keep in mind that the menu changes quite often. Calculate an average 80 usd for 3 courses, but it’s definitely worth it.
Sembrerebbe l’ennesima citazione cinematografica, ma fidatevi che non lo è perché non ha niente a che fare con il famosissimo film. Se vi trovate a Philadelphia, avete già mangiato Philly’s Cheesesteaks fino a farvi venire la nausea (impossibile) e avete voglia di cibo un po’ più raffinato in un posto pettinato (possibilissimo), l’unico posto in cui dovete andare è Serpico sulla South Street.
Se sono passati anni dalla vostra ultima visita, sappiate che South Street non è più quel posto dove le guide ti dicono di non andare “che è pericoloso”. Proprio il più sicuro di tutti i posti non lo è, tuttavia il processo di gentrificazione tutt’ora in corso ha trasformato questa via “difficile” in uno dei district più hip di Philadelphia. Per fortuna il melting pot culturale non è stato cancellato del tutto, con la differenza che oggi si sono aggiunti una quantità incredibile di negozi indipendenti, locali e ristoranti che rendono questa zona forse la più eclettica e viva della città.
Essendo consci di dover attraversare tutto il midwest nei giorni successivi e quindi andare incontro ad un’ecatombe culinaria per almeno una decina di giorni, siamo stati a cena da Serpico al 604 di South Street. Ah il nome: abbiamo detto che non c’entra una mazza con ill film e quindi? E quindi niente: è il cognome dello chef Peter Serpico (vincitore del James Beard Award) che insieme all’imprenditore Stephen Sarr ha dato vita a quello che secondo noi è il migliore dei posti in cui abbiamo mangiato nella città di Rocky (questa invece sì che è una citazione cinematografica).
Il locale è molto ben arredato, una grande cucina a vista, posti al bancone disponibili, booth e tavoli. Tutto molto sobrio ed elegante, senza rinunciare al feeling urbano, che tradotto vuol dire che se sei vestito normale non ti senti a disagio. Ma quello che spacca davvero è il cibo: il focus è sulla stagionalità degli ingredienti, i piatti sono prima di tutto belli da guardare e soprattutto non tradiscono le aspettative nel gusto. Il meglio: le capesante crude e l’anatra deep fried, ma tenete conto che il menù cambia abbastanza frequentemente. Non si spende poco (calcolate un 80 usd in media a testa per 3 portate), ma ne vale sicuramente la pena.
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